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Home | Storia dallo Svapomondo | Il Tabacco Cavendish

Gen14

Il Tabacco Cavendish

pubblicato da Il Brucaliffo

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Sir Lord Thomas Cavendish, che su quasi tutti i siti di tabacco viene nominato come l’ideatore del metodo di lavorazione(!) Cavendish… effettivamente col tabacco c’entra poco. Era lui che portò il tabacco Virginia, Burley e Kenntucky in botti di rum in Inghilterra? Probabilmente no! Anzi l’unica cosa che Wikipedia offre come prodotto Cavendish è una qualità di banane, non scherzo! Sir Cavendish era un marinaio, un capitano che attraversò l’atlantico e fece un giro del mondo. Morì sull’atlantico per cause sconosciute e facilmente non tornò mai più in patria! Forse la dicitura di Cavendish su banane e tabacco è un onorificenza post mortem, ma purtroppo di questo non ne abbiamo nessuna documentazione.

Sir Lord Thomas Cavendish

La lavorazione Cavendish

Cavendish non è una varietà di tabacco bensì un processo di lavorazione e trattamento, come vedremo….  In effetti  possono essere sottoposte diverse varietà di tabacchi e tradizionalmente quelli più utilizzati sono Virignia, Burley e Meryland, ma spesso anche altre qualità e questo dipende molto dal luogo di produzione di questo tabacco (anzi meglio trinciato da pipa).Già in passato il tabacco Virginia veniva  sottoposto a pressione e fermentazione in ambienti saturi di aromi tramite delle presse lignee. E qui arriviamo alla legenda Cavandish, seconda parte ;-)!  Secondo altre fonti (Bozzini per l’appunto), l’invenzione del procedimento si deve a Lord William Cavendish, duca di New Castle, che, nel 1660, avrebbe per primo immerso le foglie di tabacco in composti zuccherini prima di sottoporle a pressione. Ma anche della seconda legenda non esiste un evidenza certa!

Certamente comunque, quello che differenzia molto questo tabacco è proprio la lavorazione molto particolare, come anche il gusto morbido, avvolgente ma anche molto aromatico.

Dinanzi le foglie vengono trattate con vapore, per aprire i pori e poi appunto aromatizzate con rum, buccia d’agrumi,  sciroppo d’acero, liquirizia, cacao o anche altri aromi, naturali (e/o artificiali oggii). Dopo l’aromatizzazione le foglie vengono sottoposte ad alta pressione per un certo periodo. Le fasi di vaporizzazione, aromatizzazione e pressione possono anche essere ripetute più volte, questo per circa una settimana. A seconda della zona di produzione, però, la lavorazione Cavendish differisce leggermente da luogo di produzione a luogo di produzione.

In Inghilterra viene utilizzato sopratutto Virginia Flue-Cured, mentre negli Stati Uniti il Burley. Anche i processi di lavorazione sono distinti, negli Stati Uniti la pressione è mantenuta più a lungo e l’aromatizzazione è più marcata, mentre in Inghilterra si punta soprattutto a esaltare la dolcezza naturale del Virginia, senza usare aromatizzanti o utilizzandone molto pochi, confidando piuttosto negli zuccheri di cui il tabacco di partenza è ricco.
Nei Paesi Bassi invece il Cavendish è proprio una Blend, una miscela di diversi tabacchi molto aromatizzati, mentre la lavorazione è più simile a quella Americana.

Il Black Cavendish, in fine è una variante del Cavendish che differisce nel utilizzo di tabacchi più pesanti cosiddetti scuri, e più trattati che non fa i suoi fratelli. Al contrario di quello che si può pensare si rivela ad essere molto dolce e delicato. Prende l’appellativo “Black” proprio dal colore scuro donatoli da questi tabacchi pesanti quali Latakia, Perique e Kentucky

Ci sono anche tantissimi Blend di Cavendish, che lo utilizzano semplicemente come parte aromatica, ad esempio un English Mixture, é  solitamente composto da Virginia, Oriental, Latakia e appunto Cavendish. In effetti si differenzia il Plain Cavendish, ossia puro e le diverse Cavendish Mixture, miscele di Cavendish

E il Cavendish e lo svapo? Tantissimi produttori di macerati o/ed estratti producono minimo una variante del Cavendish per lo svapo, visto il corredo aromatico di questo tabacco, che si sposa particolarmente bene con il palato fino degli appassionati di tabaccosi nel nostro Svapomondo!

Rimane solo che dire di provarlo, anzi di gustarlo magari accompagnato da un bel bicchierino di Whisky che in questo caso sicuramente accompagna molto bene con il vostro atomizzatore da festa 😉 , pieno di questa goduria organolettica.

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Pubblicato da Il Brucaliffo per Storia dallo Svapomondo

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